Lo scorso anno ho deciso di fare un libro che raccogliesse le ricette dei primi piatti di Natale in Emilia.
Li ho chiesti a persone che si occupano di cibo mie amiche o conoscenti e ho chiesto loro di abbinare ad ogni ricetta un ricordo.
Non so perché, a volte le buone idee vengono senza saperlo e senza cercarle.
E grazie a queste storie, tutte ovviamente diverse nei nomi dei protagonisti, ma tutte così uguali, unite dal filo rosso della casa, dell’intimità, della memoria, ho capito cos’è che rende speciali questi piatti.
Così ecco che ho deciso di non fermarmi.
Ho coinvolto Mattia Fiandaca, un amico gastronomo che si è dato da fare con la Romagna; abbiamo pensato a chi coinvolgere, a chi poter chiedere in regalo una storia.
Ho tenuto pochi punti fermi, rispetto all’esperimento dell’anno precedente.
Due persone.
Il fine benefico verso degli amici che finalmente ho avuto modo di conoscere di persona: Il Tortellante di Modena.
E come sempre la generosità delle persone ci ha stupiti e ci ha dato la forza di proseguire il percorso.
Tutte le persone che leggerai hanno donato.
Hanno donato una ricetta ma non solo, ci hanno regalato la propria storia personale, la propria tenerezza e la delicatezza, l’allegria.
E grazie a tante persone che a loro volta hanno donato credendo nel progetto abbiamo realizzato (superato!) il nostro obiettivo.
Finalmente possiamo stringere “Il brodo di Natale in Emilia-Romagna” tra le mani.
Se anche tu vuoi essere parte di questo progetto ordina la tua copia!